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The Life and Voyages of Christopher Columbus (Volume II)

The Life and Voyages of Christopher Columbus (Volume II)

Titel: The Life and Voyages of Christopher Columbus (Volume II) Kostenlos Bücher Online Lesen
Autoren: Washington Irving
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that the Venetian captains should be furnished with rich raiment of silks and costly cloths, and provided with horses and mules, that they might make their appearance before him in a style befitting themselves and their country. He received them with great kindness and distinction, expressing himself with princely courtesy, both as to themselves and the republic of Venice; and having heard their account of the battle, and of their destitute situation, he assisted them with a large sum of money to ransom their galleys from the French cruisers. The latter took all the merchandises on board of their ships, but king John prohibited any of the spoil from being purchased within his dominions. Having thus generously relieved and assisted the captains, and administered to the necessities of their crews, he enabled them all to return in their own galleys to Venice.
    The dignitaries of the republic were so highly sensible of this munificence, on the part of king John, that they sent a stately embassy to that monarch, with rich presents and warm expressions of gratitude. Geronimo Donate was charged with this mission, a man eminent for learning and eloquence; he was honorably received and entertained by king John, and dismissed with royal presents, among which were jenets, and mules with sumptuous trappings and caparisons, and many negro slaves richly clad. [289]
    The following is the account of this action as given by Sabellicus, in his history of Venice: [290]
    Erano andate quatro Galee delle quali Bartolommeo Minio era capitano. Queste navigando per l’Iberico mare, Colombo il piu giovane, nipote di quel Colombo famoso corsale, fecesi incontro a’ Veniziani di notte, appresso il sacro Promontorio, che chiamasi ora capo di san Vincenzo, con sette navi guernite da combattere. Egli quantunque nel primo incontro avesse seco disposto d’opprimere le navi Veniziane, si ritenne però del combattere sin al giorno: tuttavia per esser alia battaglia più acconcio così le seguia, che le prode del corsale toccavano le poppe de Veniziani. Venuto il giorno incontanente i Barbari diedero 1’ assalto. Sostennero i Veniziani allora 1’ empito del nemico, per numero di navi e di combattenti superiore, e durò il conflitto atroce per molte ore. Rare fiate fu combattuto contro simili nemici con tanta uccisione, perchè a pena si costuina d’attaccarsi contro di loro, se non per occasione. Affermano alcuni, che vi furono presenti, esser morte deile ciurme Veniziane da trecento uomini. Altri dicono che fu meno: morì in quella zuffa Lorenzo Michele capitano d’una galera e Giovanni Delfino, d’altro capitano fratello. Era durata la zuffa dal fare del giorno fin’ ad ore venti, e erano le genti Veneziane mal Initiate. Era gia la nave Delfina in potere de’ nemici quando le altre ad una ad una si renderono. Narrano alcuni, che furono di quel aspro conflitto participi, aver numerato nelle loro navi da prode a poppe ottanta valorosi uomini estinti, i quali dal nemico veduti lo mossero a gemere e dire con sdegno, che cosi avevano voluto, i Veniziani. I corpi morti furono gettati nel mare, e i feriti posti nel lido. Quei che rimasero vivi seguirono con le navi il capitano vittorioso sin’ a Lisbona e ivi furono tutti licenziati…. Quivi furono i Veniziaui benignamente ricevuti dal Re, gli infermi furono medicati, gli altri ebbero abiti e denari secondo la loro condizione…. Oltre cio vietd in tutto il Regno, che alcuno non comprasse della preda Veniziana, portata dai corsali. La nuova dell’ avuta rovina non poco afflisse la città, erano perduti in quella mercatanzia da ducento mila ducati; ma il danno particolare degldi nomini uccisi diede maggior afflizione. Marc. Ant. Sabelico, Hist, Venet., decad. iv. lib. iii.
    No. X.
    Amerigo Vespucci.
    Among the earliest and most intelligent of the voyagers who followed the track of Columbus, was Amerigo Vespucci. He has been considered by many as the first discoverer of the southern continent, and by a singular caprice of fortune, his name has been given to the whole of the New World. It has been strenuously insisted, however, that he had no claim to the title of a discoverer; that he merely sailed in a subordinate capacity in a squadron commanded by others; that the account of his first voyage is a fabrication; and that he did not visit the mainland until after it had been discovered and coasted by Columbus. As this question has been made a matter of warm and voluminous controversy, it is proper

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